Alimentazione

Acquistare il whisky: i migliori suggerimenti da seguire

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Scegliere bevande impegnative come il whisky non è mai semplice, soprattutto per la presenza di un’ampia e variegata gamma di prodotti. Come orientare la propria scelta? Meglio puntare su un whisky secco oppure su uno morbido? Si tratta di distillati davvero complessi: ecco, quindi, una serie di suggerimenti che possono tornare utili.

Il whisky è un prodotto sempre più diffuso e ci sono diverse testimonianze in tal senso. Ad esempio, nel corso degli ultimi anni, il whisky johnnie walker, lo scotch più venduto in tutto il mondo, è diventato il partner ufficiale della Scozia di rugby.

Individuare un whisky di qualità

Riuscire a trovare un whisky che si adatta alla perfezione al vostro palato non è certo così facile. Soprattutto per quanti non hanno una grande esperienza in questo settore, c’è la possibilità di individuare dei prodotti che più si avvicinano alle proprie preferenze.

Una bevanda che è apprezzata e amata da molti secoli. Basti pensare come, per Churchill, il whisky rappresentava il vero e proprio segreto per vivere più a lungo. Secondo altri personaggi che sono passati alla storia, come ad esempio George Bernard Shaw, il whisky è una sorta di luce solare liquida. Il primo documento ufficiale che è arrivato fino ai nostri giorni che parlava del whisky? La data è quella del 1494.

Un distillato di alto livello, che rappresenta anche un ottimo idea regalo per le ricorrenze più disparate. Chi è alle prime armi, però, non ha le competenze per poter riconoscere un whisky di qualità: proviamo a scoprire le indicazioni migliori da seguire.

A cosa prestare attenzione in fase di scelta

Un primo criterio da tenere in considerazione è quello relativo alle modalità di conservazione della bottiglia. Capita piuttosto di frequente, infatti, che questa bevanda venga conservata per tantissimo tempo in ambienti e contenitori assolutamente non adatti. E quest’ultimo aspetto finisce per incidere notevolmente sulla qualità finale dei distillati. Uno dei potenziali rischi in tal senso è rappresentato dall’esposizione alla luce del sole diretta. Non solo, dal momento che le bottiglie di whisky non devo affrontare un numero eccessivo di spostamenti.

Spostandoci su un terreno molto più tecnico, bisogna sottolineare come, in riferimento a ogni tipo di distillato, è necessario sfruttare il sentore olfattivo. Individuare un whisky adatto alle proprie esigenze vuol dire anche saper sfruttare il proprio olfatto: di conseguenza, nel momento in cui il distillato si avvicina alle narici non deve avere un eccessivo e intenso odore di alcool.

Se utilizzare l’olfatto è molto importante per riconoscere un whisky di qualità, è chiaro che il gusto riveste un ruolo altrettanto fondamentale. È bene focalizzarsi anche sul sapore. Un whisky di notevole qualità non lascia, una volta terminato l’assaggio, sul palato una sorta di irritazione che infastidisce e non poco. Quando il whisky è di pregevole fattura, ecco che non va a coprire la varietà dei sapori dopo averlo assaggiato.

Tra i criteri che fanno la differenza in fase di scelta troviamo, senza ombra di dubbio, anche l’invecchiamento. In generale, si può sottolineare come un whisky di notevole qualità non deve aver affrontato una fase di invecchiamento dalla durata minore rispetto a un decennio. Per andare alla ricerca delle indicazioni legate all’invecchiamento è sufficiente analizzare con la massima cura e attenzione quanto viene riportato sull’etichetta. Da notare come l’invecchiamento è un trattamento che deve essere eseguito utilizzando delle botti di legno molto pregiato, come ad esempio delle botti di sherry e, in un secondo momento, di bourbon. L’etichetta presente sulla bottiglia del whisky si può considerare come una sorta di carta d’identità del distillato e permette di scoprire anche l’anno in cui è stato prodotto e come è composto.

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